Approvata la mozione per la mobilità di emergenza. Alle parole devono seguire i fatti.
Nella serata di ieri 21 maggio 2020, il Consiglio Comunale di Trento ha approvato la mozione numero 1184/2020 intitolata “Emergenza sanitaria da Covid-19 e mobilità urbana sostenibile: indirizzi per un Piano di Azione Emergenziale della Mobilità per il benessere dei cittadini e per lo sviluppo economico”.
Questa mozione ricalca in buona parte la lettera indirizzata ai vertici di provincia e comune da Ciclostile e da Associazioni cicloattiviste e ambientaliste a noi vicine (FIAB Trento, Acropoli, Legambiente e WWF del Trentino), un contributo riconosciuto anche nel testo della mozione. Già il 19 aprile avvertivamo della necessità di affrontare il tema mobilità con tempestività e con una visione audace e proiettata al futuro. Purtroppo il campanello d’allarme ha suonato invano e ad oltre un mese di distanza nulla di concreto è ancora stato fatto.
Se da un lato non possiamo che felicitarci della pur tardiva approvazione della mozione, siamo ben consapevoli che essa costituisce un mero atto di indirizzo. Ora sta alla Giunta Comunale trasformare le parole in opere.
Opere infrastrutturali in primis, andando a recuperare il tempo perduto in queste settimane di imperdonabile immobilismo degli organi esecutivi del Comune. Imperdonabile perché le città di tutto il mondo segnavano letteralmente la via con la segnaletica per garantire salute e mobilità in sicurezzza ai propri abitanti.
Non occorreva particolare fantasia: sarebbe bastato imitare la vicina Bolzano.
Il punto di partenza di Trento in tema di mobilità sostenibile non è roseo. A dispetto dlle decine di chilometri di “piste ciclabili” millantate dal comune, chi si muove in bicicletta conosce perfettamente lo stato pietoso dell’infrastruttura cittadina, a cominciare dai marciapiedi promiscui e dall’onnipresente alberello piantato nel mezzo della ciclabile, tratto architettonico che contraddistingue Trento nel panorama della urbanistica mondiale, e che le permette di guadagnare posizioni nelle classifiche delle città italiane con più metri quadri di ciclabile e con più alberi.
Il monito della società civile
La società civile non resta a guardare. L’Associazione Acropoli (anch’essa parte del progetto #CAMBIAMOLASTRADA) ha presentato agli assessori comunali competenti un piano integrato della mobilità del capoluogo, frutto anche di scambi con Ciclostile e con le altre realtà cicloattiviste cittadine. Il piano sarà presentato alla cittadinanza e alla stampa in videoconferenza a questo link lunedì 25 maggio alle 18.30.
Lo studio di Acropoli prevede dei parcheggi di attestamento fuori città, collegati al centro da una vera rete ciclabile che sia connessa, ampia, pratica, sicura e intuitiva. Propongono inoltre posizioni strategiche per la collocazione di cicloparcheggi sicuri, tenendo in conto gli attrattori del traffico, in particolar modo le sedi universitari e i grossi complessi di uffici.
Oltre agli interventi delle associazioni, non mancano dimostrazioni spontanee, come la critical mass di oggi, venerdì 22 maggio. Una critical mass atipica, forzatamente diluita per evitare assembramenti e limitare al massimo il pericolo di contagio, con le mascherine a celare i sorrisi. Eppure la cinquantina di ciclisti urbani che hanno partecipato non hanno mancato di far sentire i propri campanelli ad ogni passaggio sotto palazzo Thun. Un messaggio forte e chiaro: in bicicletta possiamo spostarci efficientemente mantenendo la distanza di sicurezza.
Occorre ora che che le misure proposte nella nostra lettera e la visione di Acropoli siano fatte proprie dall’amministrazione cittadina e che questa lavori alacremente per recuperare il tempo perduto in queste settimane.